I primi scavi, dopo l’incredibile scoperta fatta alla fine del ‘700, risalgono all’inizio ‘800, ma le campagne che hanno riportato definitivamente alla luce buona parte delle decorazioni musive sono dovute al paziente lavoro di insigni archeologi quali Paolo Orsi, Biagio Pace, Giuseppe Cultrera negli anni ‘30 e Gino Vinicio Gentili negli anni ‘50.
Situata in un paesaggio idilliaco, in antichità circondata da boschi, tra colline e avvallamenti, fu edificata in realtà lungo la via del trasporto del grano in Sicilia ed era provvista di un importante complesso termale, due acquedotti, magazzini, cucine, sale per banchetti, ricevimenti, 11 fontane, peristili, ambienti di rappresentanza e per gli ospiti. Il tutto decorato da affreschi coloratissimi, intarsi di marmo e mosaici in pasta vitrea e pietre dure.
Pur non essendo certi dell’identità del proprietario ( probabilmente più di uno nel corso della storia ), si tratta di una Villa Romana che ha i tratti di una residenza imperiale di caccia, come testimoniano le magnifiche scene non solo di attività venatorie locali, ma della cattura di bestie feroci in Africa ed Asia per rifornire i circhi dell’Impero. Oltre a storie mitologiche, potrete ammirare immagini di vita quotidiana e le famose ragazze in bikini, che hanno reso tanto famoso questo sito.
Dal 1997 fa parte dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO
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